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Restare veri (in un mondo di unicorni)

Se ormai tutto è replicabile.

Se l’intelligenza artificiale soppianta quella umana.

Se viviamo in bilico tra guerre e memes idioti,

effetto ameba mangiacervello.

Se, se, se..


Viviamo in un tempo strano.

Tra fantasmi e zombie.

Influencer e nomadi digitali,

black cat e golden retriever –

un tempo non erano puttane o spose?!


Oggi siamo tutti un po’ unicorni.

L’era del va sempre tutto bene,

del vivi e lascia vivere,

ognuno è formidabile a modo suo.


E così:

se ti esponi, bene.

Se ti ritiri, bene.

Se fallisci, bene.

Se cadi, bene lo stesso.

Se urli, piangi, taci, ridi, esisti.. bene.


Ma bene bene?

Cazzate.


È un bene-male.

Perché sotto sotto

tutti ti giudicano,

ma nessuno ha più il coraggio di esporsi.


Benvenuti nel mondo dei balocchi:

la tua anima per un paio di lenti arcobaleno.


Siamo tutti un po’ brand.

Tutti più esperti.

Tutti trauma-informed.

Tutti spirituali, ma coi filtri.

Tutti liberi, ma col contratto a progetto.


E la critica?

Letteraria, poetica, politica, scientifica –

mera utopia o cartolina un po’ amarcord,

ricordo di un tempo ormai lontano.


Oggi è tutto algoritmo.

L’algoritmo governerà il mondo.

L’algoritmo sta già governando il mondo.


Buone notizie per i più timidi –

pare che ora sia possibile intrattenere rapporti intimi

e relazioni stabili con i primi umanoidi.

L’algoritmo non scontenta nessuno!

L’algoritmo ti ama!


Ci assorbono per catalogarci.

Tu dici: a me no.

Io ti dico: illuso.

Assorbimento di dati, di informazioni, di vite.

Ci studiano per “piazzarci”.

E se non rientri nel format.. non esisti.


E se..


Se non ti importa davvero di come va il mondo?

Se ti senti un po’ strega e un po’ santa,

un po’ selvaggia e un po’ bambina,

un po’ troppo e un po’ troppo poco?


Se non assomigli a niente

e ne sei fiera?


Se sei un ossimoro vivente,

una contraddizione?

Se sei il titolo e la nota a piè di pagina?

Autunno e primavera,

fuoco e ghiaccio,

mare e terra,

inizio e fine,

vera?


Se a volte ti senti uno scarabocchio,

e altre una dea.


Se – a seconda della fase del tuo ciclo e del tuo umore –

ti senti foglio stropicciato e accartocciato a bordo strada,

o stele sacra, pupa imbellettata

di grazia eterea e lunare?


Se ti senti un fumetto ambulante,

in un mondo che si prende disgustosamente troppo sul serio?


Se un giorno ti svegli poetessa bohémienne,

e un altro astronauta intergalattica?


Se tutto ciò in cui credi,

se tutto ciò per cui vuoi respirare,

toccare, attraversare, amare,

vivere e morire

è l’arte –

ma poi non sei mai certa di capirla davvero.


Se hai sogni fuori portata –

e se quei sogni osano cambiare nel tempo?

Accendersi e spegnersi come lucciole ad agosto?


Se hai un cuore grande,

e comunque non abbastanza

da contenere tutta la bellezza di questo mondo

e l’altro?


Se ti emozioni guardando la luna,

e allunghi il dito per farle il solletico.


Se ti chiedi che sapore abbia un ghiacciolo

al gusto di brandy e polvere cosmica,

e poi perché gli uccelli in estate sembrano più amichevoli?


Se l’albero che ti guarda lavorare ogni giorno

si domandi perché non riesci a stare ferma e composta?


Se incontri una formica che trasporta una briciola,

la saluti con rispetto

e ti chiedi se stia organizzando un barbecue estivo..


E se sei strana,

e ti piace?


E se resti chi sei –

e fanculo il mondo?


VM



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2 Comments


Guest
4 days ago

Semplicemente meraviglioso.

Ho percorso e percorro gran parte dei tuoi interrogativi e delle tue emozioni

Grazie ♥️

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Lady Margot
Lady Margot
4 days ago
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Ti ringrazio moltissimo per l'attenzione, la cura, e la condivisione 🥰

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