Nonsense
Ho nostalgia del mare. Chiudo gli occhi. Avverto il profumo salmastro, la salsedine si deposita sui miei capelli. Le onde si infrangono a riva, la sabbia scivola tra le mie dita, in lontananza il garrito dei gabbiani. Mi stendo. Davanti ai miei occhi il cielo azzurro. E poi un esercito di nuvole bianche. Scorrono e si muovono veloci sopra di me. Cambiano forma. Si accarezzano. Si sfiorano. È una danza sensuale. La natura, a volte, sa esserlo. Il ticchettio della pioggia che si infrange contro la tapparella mi riporta alla realtà. Il vento in questi giorni è molto forte. Si abbatte sulla montagna. Ulula incessantemente. Di notte è una cantilena infernale. A me comunque non disturba. Lo trovo piacevole. Riflette il mio stato d’animo. Irrequietezza. Interrotta da continue distrazioni. Affondo le dita sui tasti del pianoforte. Mi perdo tra i pensieri. Mi fermo. Sbaglio sempre lo stesso passaggio. Alzo lo sguardo. La montagna sembra più chiara. Lo avrà davvero un colore il vento? – mi domando. Continuo a suonare. Sbaglio ancora la diteggiatura. Dovrei riprendere il mio Duvernoy. Se Chopin è definito il poeta del pianoforte, Goethe può essere considerato il pianista della poesia? – un discorso insensato. Persone ovunque. Persone tutte intorno. Addobbi. Luci. Stelle. Guardo il firmamento. Dove sono? Su che pianeta mi trovo? C'è vita in questa galassia? Tutto nonsense. Di certe cose non importa a nessuno.
Lady Margot
23 Dicembre 2023
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