Lady Margot Stories
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- Blue Sky
I was flying when suddenly it all appeared quiet and clear a blue sky above the clouds a peaceful heart under my skin Lady Margot August 2024
- 7 August '24
We’ll keep going on We don’t know where I keep you in mind You do it as well. We'll meet again You have my word Don’t look behind Just move forward We'll keep going on We don't know where When shall we meet? We don't know yet. Lady Margot August 2024
- Il Trasloco 2
Lunedì 20 Febbraio 2023. Il cielo è di un celeste molto tenue. Gli alberi che si innalzano di fronte alla mia finestra si muovono appena, sospinti da un delicato soffio di vento. Il sole oggi risplende, l'aria è tiepida, la luce naturale inonda tutto l'appartamento. Che stia già arrivando la primavera? Ho aperto la finestra, ho fatto un grande respiro e per un momento mi è parso di sentire il profumo del mare. Faccio una pausa. Mi preparo un caffè e metto su una playlist tedesca di musica pop. Sono circondata da decine di scatole di cartone, carta da imballaggio, pile di libri, mobili vuoti. Le fotografie sono già state rimosse dalle pareti, i fori accuratamente chiusi, le pareti nuovamente imbiancate. Tra qualche giorno questo appartamento sarà completamente vuoto, e dopo non conserverà più alcuna traccia del nostro passaggio. Nessuna memoria. Un altro giro di boa. Un altro luogo a cui non tornerò. Un'altra dimensione da cui mi allontanerò per sempre. Un altro "a mai più". Mi sento sopraffatta. Mi siedo per terra, al centro della stanza, mi porto il laptop sulle gambe e inizio a scrivere, solo per qualche minuto, sola con me stessa e baciata dal sole. Il trasloco per me è sempre stato un momento stressante, complicato, angosciante. Non amo particolarmente i cambiamenti. Forse per questo l'ho sempre vissuto più come una perdita che come una esperienza emozionante... – questo era ciò che scrivevo lo scorso anno del mio imminente trasloco. Venerdì 19 Gennaio 2024. Anche oggi il cielo è azzurro e il sole risplende su Kronach. Il freddo è decisamente arrivato. La temperatura è crollata di colpo di diversi gradi sotto zero. Un bagno di luce illumina a giorno tutta la casa. Mentre leggo le mie righe provo un senso di tenerezza verso la me che sono stata, e questo mi spinge a comprendere quanto io sia cresciuta nell’ultimo anno. Se ora potessi viaggiare indietro nel tempo e raggiungermi, è a quel momento che tornerei. Mi siederei per terra accanto a lei, le accarezzerei i capelli, e le direi che non c’è assolutamente nulla da temere. Le direi che quello è solo l’inizio, che senza saperlo sta iniziando a costruire la donna che presto diventerà, e che un giorno, non troppo lontano, sarà persino capace di raccogliere tutto quel dolore e lasciarlo andare. Se fossi lì, le direi che è una immensa fortuna avere tutte quelle scatole da riempire. Così piene di vita, di viaggi, di passioni, di lei. è una fortuna anche se in quel momento le sambrano così pesanti da trasportare. Le racconterei che tutta quella vita vissuta non è andata né persa né dimenticata, ma che, solo qualche mese dopo, si trasformerà in una raccolta poetica immortale. Le spiegherei che la vita è fatta di fasi e che, come scrive Hesse, ognuna porta in sé una magia e merita di essere vissuta al meglio delle proprie possibilità. Doveva solo imparare a riconoscerla. Le direi che restare così morbosamente legata al passato non le servirà a niente, perché la vita andrà avanti in ogni caso. Le direi anche che è sua responsabilità sforzarsi di ritrovare il giusto ritmo, il suo ritmo, e imparare a camminarle accanto. Eppure so che qualunque cosa le avessi detto in quel momento, lei non ci avrebbe creduto. Aveva bisogno di scontrarsi con la realtà, di perdere per la strada tutte le sue certezze, di provare, di cadere, di piangere, di sbagliare, per imparare tutto questo. Non c’era altro modo. Il 2023 è stato senza dubbio il mio anno peggiore e allo stesso tempo quello migliore. I primi sei mesi sono stata praticamente assente. Mentalmente, fisicamente ed emotivamente disconnessa. Esistevo qua e là, tra Italia e Germania. Esistevo ma non c’ero. Ero diventata un fantasma. Il fantasma di me stessa. Non sapevo più cosa volevo, non sapevo più chi ero. Nel 2023 mi sono persa. Ho perso la mia direzione. Nella prima parte dell’anno ho detestato letteralmente ogni cosa, non sopportavo più neanche la mia ombra, la gente che mi circondava, il posto in cui stavo. Non c’era niente che mi rendesse felice. Mi sentivo perennemente insoddisfatta. Negli ultimi sei mesi poi sono rinata. Come una fenice che ha bisogno di morire per rinascere dalle proprie ceneri, ho dovuto strappare via la vecchia pelle per ricostruirmi. Un momento prima non c’ero più e l’attimo dopo ero tornata alla vita. Metamorfosi. Oggi riconosco che non ci sarebbe stata rinascita, senza la totale distruzione, che il dolore non arriva mai per caso. Il dolore arriva per insegnare. Il dolore arriva per salvare. E così ora so che tutto ha avuto un peso e che persino vivere in questo microscopico paese di collina sperduto nel mondo, l’isolamento, la solitudine, la mancanza, le disillusioni, le delusioni, il cuore spezzato, i lividi, la momentanea perdita del contatto con la realtà e con me stessa, tutto è servito. Tutto è stato utile e tutto ha avuto senso, perché mi ha spinto a trasformarmi in una donna nuova. Una donna certamente imperfetta. Una donna ancora in piena evoluzione. La donna che oggi rispetto e che amo profondamente. Ci sono sempre punti di rottura, momenti di crisi in una vita. E questi in realtà costituiscono i momenti di svolta, i cambi di rotta più importanti. Oggi mentre organizzo l’ennesimo trasloco provo una sensazione di sollievo, di serenità, di pace. Nessun rimpianto, nessuna paura del cambiamento. Questo posto non mi mancherà, ma provo enorme gratitudine per ciò che ha rappresentato: un rifugio sicuro dove nascondermi, ritrovarmi, crescere e tramutarmi in altro. Nella piena consapevolezza di non poter controllare il futuro, nell’accettazione dell’assoluta imprevedibilità della vita, oggi auguro a me stessa un nuovo anno pieno di colori, di luce, di leggerezza. Soprattutto, mi auguro di vivere questa nuova fase della mia vita in piena armonia con la verità del mio cuore, con la natura della mia anima, con l'audacia delle mie passioni. Giovedì 29 Febbraio 2024. Oggi il cielo è grigio su Kronach. La montagna si intravede appena, riposa nascosta dietro una spessa cortina di nuvole e nebbia. Il grande giorno è arrivato. Le scatole sono ormai sigillate, i mobili sono stati liberati, qua e là nell'appartamento ci sono pile di roba accatastata. Domani saremo già altrove. Stanchezza a parte, provo mille emozioni contrastanti, ma principalmente gioia e grande eccitazione. Per quanto possa sentirmi esausta, non smetto di essere anche fiduciosa, perché so che questo è un passo importante, che mi avvicinerà ancora di più alla realizzazione dei miei sogni. Proprio in merito a questo, condivido un brevissimo pensiero che ho scritto qualche giorno fa e che spero possa essere di ispirazione anche a chiunque di voi mi stia leggendo: -A me stessa- Non pensare neanche per un solo istante di non essere abbastanza. Abbastanza forte, in gamba, intelligente, brillante, divertente, speciale. Non lasciare che nessuno ti faccia sentire in quel modo. Non lasciare che nessuno ti metta i piedi in testa e non lasciare che siano gli altri a definire chi sei, a stabilire il tuo valore. Qualunque sfida, anche la più difficile, è alla tua portata. E qualunque sogno tu abbia, qualunque visione, interesse, passione o desiderio, che ti spinga a svegliarti ogni giorno, è valido e merita di essere perseguito. Non si è mai troppo vecchi per stravolgere la propria vita, per cambiare carriera, per provare a realizzare un sogno. E non importa ciò che gli altri diranno o penseranno. Non importa quante volte cadrai. Non importa neanche se fallirai. Ciò che conta è crederci sempre. Sei meravigliosa così come sei. Non dimenticarlo. Lady Margot 19 Gennaio 2024 29 Febbraio 2024
- Revenant
All’ora della luna, sulla nostra lapide io, ogni notte, tornerò a danzare. E ti porterò in dono la mia pelle ghiacciata, onde brune di seta, le mie labbra scarlatte, una perla. E tu, senza grazia né luce, strisciando, come un’ombra mostruosa, alle mie spalle verrai. E mi offrirai baci dannati, lacrime e sangue, i tuoi fiori appassiti. Lady Margot
- Luce
È necessario andare, perdersi e poi disperdersi nel mondo, come ci insegna il vento, come ci insegna il mare. È necessario andare, per riconnettersi con sé stessi, per riscoprirsi più forti, per imparare ad amarsi e ad amare. E, come onde, bisogna anche imparare a tornare. E, ancora, imparare a sentirsi, a respirarsi, a sfiorarsi, senza ferire il corpo, l’anima, il cuore. Bisogna imparare a restare, come le stelle, più forte, a brillare. E abbattere muri con un solo sguardo. Con un sorriso, far nascere il sole. Lady Margot 14.03.2024
- Silenzio (un estratto)
In questo periodo le ore mi sembra trascorrino in modo diverso, quasi disorganizzato. A volte, ho la sensazione che il tempo stia correndo, altre che scorra lento, lentissimo, fino a restare immobile. Prendo il mio diario e rileggo alcuni passaggi, poi guardo verso la finestra. Contemplo la natura. Provo un senso di leggerezza. Sto nuotando in un mare d'acqua molto salata. Galleggio. Chiudo gli occhi e sono nello spazio profondo. Silenzio assoluto. Sto vagando verso una nuova galassia. A un certo punto devo essere rimasta sola. Debussy - Suite Bergamasque L.75-3 - Clair de Lune. Il concerto per pianoforte di Khatia Buniatishvili mi riporta alla realtà. Mozart diceva: Die Stille zwischen den Noten ist genauso wichtig wie die Noten selbst. In altre parole, la musica è anche ciò che si cela tra le note. Non sarà così un po' per tutto? Il silenzio è importante. Dopo una vita trascorsa a fuggire dal silenzio, a temere il silenzio, ora mi sembra la mia più grande conquista ed eredità. Lady Margot
- Sunday Meditation - Reading by Rincon Poetico
Dear all, I am very glad to share with you the link to the reading of one of my poem "Sunday Meditation", published in the youtube channel of Rincon Poetico . I am very grateful to the staff of this literary space for choosing one of my poems and for the beautiful performance of their interpreter. Thank you very much! All the best, Lady Margot
- Revista Omnibus - Selección poemas en español de Divenire
-Para los amigos y lectores hispanohablantes- Queridos amigos y lectores, Me alegra mucho compartir con vosotros el enlace al último número de la revista Omnibus, donde se ha dado espacio a una selección de poemas de Divenire traducidos al español. Agradezco muchisimo al equipo editorial por esta maravillosa oportunidad y por elegir difundir mi poesía en España. Dejo aquí el enlace: https://www.omni-bus.com/n74/Valentina%20Marzulli.html ¡Un cordial saludo desde Baviera! Valentina
- La Luna Blu
Una vita si trasforma, evolve, arricchendosi sempre di nuovi significati. Strade, un tempo inesistenti, appaiono ora l'unica via possibile. Volti, che credevamo non avremmo mai dimenticato, assumono, nella nostra mente, le parvenze sfocate di un sogno. I ricordi ci tengono legati al passato, mentre con ogni parte del nostro Essere ci allunghiamo verso il domani. L'incertezza è la nostra condizione di riposo. Ogni tentativo di dominare il caos che ci governa, destinato a fallire. Bisogna imparare a vivere in equilibrio, tra ideali di gloria che ci vogliono liberi e demoni che ci assalgono. E ancora, imparare la calma dalla montagna, a lasciar andare dal fiume che scorre, la forza dalla tempesta, a saper andare, e tornare, dalle onde del mare. Bisogna imparare ad amarsi, a morire ogni giorno, per rinascere in un nuovo battito, per risplendere nel buio, come questa Luna Blu che stanotte bacia Saturno. Lady Margot 30.08.3023
- Introspezione
Passeggio tra gli ulivi del Salento. Mi fermo e osservo la campagna. Le vigne sono gonfie. È già tempo di vendemmia. Respiro la brezza del mare. L'aria è salmastra e ferrosa. Le onde più crespe, che stanotte incorniciano il mio viso, suggeriscono che sono a casa. Mi domando cos'è casa. Dove? Vivo da anni divisa tra monti e terre riarse di pianura arida. Contemplo questo mondo e l'altro, ma non me ne sento parte. Sono pendolo. Straniera senza terra. Aliena dalla nascita. Eppure la natura, che ora mi circonda, illumina il mio sguardo di un riflesso color ambra, che mi dona. E so che appartengo anch'io a qualcosa. Le mie radici affondano nei crateri e nelle insenature, nei deserti e negli abissi, del pianeta in cui io stessa un tempo sono stata generata. Sono una gitana. Umana senza patria. Sono figlia della Terra. Donna venuta dal mare. Sono il mio sentire. Sotto questa raduna di stelle, rifletto su una poesia che ho appena letto. E scopro che il pensiero può connettere più di un abbraccio. C'è un sentiero che unisce due cuori. Una strada che si inerpica tra le cime della ragione. Come il tronco di quest'albero centenario, anche lei ha vita propria. E non si può arrestare. Da qualche parte ci condurrà. Penso alla bellezza delle anime che scelgono di vivere nella luce, pur essendosi riconosciute nelle proprie tenebre, legate nell'ombra. All'accettazione di tutto ciò che è stato, al ricordo delle persone che abbiamo incontrato, di quelle che ci hanno amato. A tutta la vita già andata. A quella che verrà. La poesia mi ha regalato uno spazio di meditazione. Ne sono grata. E sono coinvolta. Respiro ancora qualche istante questo vento tiepido di scirocco. Affido la mia riflessione all'Universo, un'ultima preghiera alla Madre Terra e riprendo il mio cammino. La Luna stanotte mi mostrerà la strada del ritorno. La via per la libertà. Lady Margot 20 Agosto 2023
- La poesia di Hugo Vargas
Cari lettori, sono lieta di condividere con voi oggi la poesia di un brillante autore argentino, Hugo Vargas, che ho avuto il grande piacere di conoscere grazie al suo blog letterario Reflejos Literarios, dove ha condiviso qualche tempo fa la recensione in spagnolo di Divenire a cura della bravissima Rita Bompadre (Reseña Divenire). Immagine dalla pagina dell'autore Ho trovato la sua poesia intensa, cruda, a tratti persino violenta, estremamente potente. Ogni verso, ogni immagine, colpisce e stimola una riflessione. Non lascia indifferente. E così, su gentile concessione dell'autore, ho pensato di condividere nel mio blog alcune delle sue opere, nella speranza di promuovere (nel mio piccolo) la diffusione della sua poesia anche in questa parte del mondo. Le poesie che seguono mi hanno emozionato molto, in particolare ho amato Árboles secos, di cui trovate la mia traduzione in italiano qui, e Intento. In coda trovate anche una piccola nota biografica e i contatti dell'autore. Cari saluti, Lady Margot BÚSQUEDA Busco unos versos que nunca llegan y me dejan esta ausencia estrangulada en la voz después lloro o rio o duermo con los ojos vacíos busco ese poema que me devuelve el sueño pero es camino gastado tras la noche. *** ÁRBOLES SECOS El árbol seco cae sin ruido en el bosque y la hojarasca le tiende un colchón de silencios Poco a poco lluvia y sol harán de él compos para flores o pasto Un árbol que se cae sin que nadie lo escuche no es un árbol que se cae ¿Será así con nosotros también? Digo los que morimos en cada esquina sin una queja sin un sonido somos árboles secos en un bosque demasiado sordo. *** INTENTO Voy a dar forma a esta sombra de martillos hablaremos entre cegueras Qué nombre tiene este fuego Las manos vomitan y se retuercen sobre esta blancura echa desierto y miel Qué palabra usamos cuando no alcanzan las palabras Arriba la noche se desnuda gélida y mordaz arranca pedazos de piel con su navaja sin luz devora la lengua el ojo una oreja a la mitad Gotas y más gotas que rebotan y se van Ayer escuché tu voz en el viento siempre así suave y dura la música de tu boca negra Después un silencio de esos que cubren y aniquilan de esos que muerden la voz y la estrangulan Y ahora es un intento solo eso de decir aquello que no se puede ya Me falta alfabeto talento voluntad para llamarte por tu nombre y no dudar. *** LA PALABRA Que la palabra parta el mundo que deje huérfanos a los convencidos de todo que cobije a los vagabundos de la nada eso que la poesía sea mar y barricada orilla a veces roca herida siempre decir el verso para el tirano que no cesa en su ignorancia para el mediocre que somete su sentir en el ancestral miedo de vivir llama que sea hoguera encendida quimera que el poeta sea norte en la odisea que acaricie la herida abierta que no borre el llanto que no mienta la plegaria que no pierda la sonrisa así tal vez el poema sea. *** VERDUGO DE SOMBRAS Oprimo la sombra que me nombra hasta vencer el llanto todo se deforma y calla a veces la forma del cielo miente cambia germina estalla y no queda más que la lágrima final el último suspiro la voz quebrada para hacerle frente al Destino Yo sabré lamer la herida abierta mientras las venas sigan latiendo a calmar agonías fui llamado entre silencios desde la cuna aunque sople este viento que arrasa martirio de la horas quiero ser para no perder la cordura que me falta para abrazar tempestades y parir mi propia llaga. *** Nota biografica Hugo Vargas nasce a General Rodríguez (Buenos Aires) nel 1982. è professore e scrittore. Ha pubblicato due raccolte di poesia: Reflejos Literarios" (2015) e "Efímera: micro-poesía (e-Book/2022). Ha collaborato con varie riviste letterarie, sia in Argentina che in Messico e Cile. Attualmente dirige “Reflejos literarios: blog”, uno spazio in cui ogni settimana divulga gli scrtti di scrittori e scrittrici contemporanei ed emergenti. Contatti Facebook: Hugo Vargas Blogger: Reflejos literarios - Blog
- La poesia di Alessia Pizzi
Cari lettori, sono lieta di condividere con voi oggi la poesia di una incredibile autrice e giornalista italiana, Alessia Pizzi, che ho avuto il grande piacere di conoscere grazie al suo progetto Poetesse: donne da ricordare. Il suo sito web, che vi invito vivamente a visitare, è una celebrazione della poesia al femminile e il primo sito in Italia interamente dedicato alla diffusione della vita e delle opere delle poetesse del passato e di quelle contemporanee. A questo link trovate anche un mio contributo al progetto: Teresa Wilms Mont e le sue inquietudini sentimentali. Poesie sul tavolo è la silloge poetica di Alessia Pizzi, edita da Edizoni Progetto Cultura. Il suo libro è un vero e proprio invito a fermarsi e a godere del momento presente. Hic et nunc. Qui e ora. La sua poesia è anche un invito alla riflessione, un invito a meditare sulla fugacità della nostra vita mortale, un invito a saper cogliere il bello da tutto ciò che ci circonda, dalle cose semplici, dai piccoli momenti della vita quotidiana. Nella piena consapevolezza che tutto, dentro e intorno a noi, è transitorio. Lo scorrere del tempo ci ricorda che ogni esperienza arriva per non tornare, ogni giorno è unico e portatore di una bellezza fine a sé stessa, la natura ci regala spettacoli che arricchiscono il nostro panorama interiore, senza mai chiedere nulla in cambio. Spetta a noi saper cogliere la grandezza in tutto ciò che ci circonda. In questo senso, la sua opera mi ha ricordato alcuni versi di una bellissima poesia di William Blake: to see a World in a Grain of Sand and a Heaven in a Wild Flower/ Hold Infinity in the palm of your hand/ and Eternity in an hour. W. Blake , from Auguries of Innocence La raccolta poetica di Alessia Pizzi è come una delicata carezza dopo una giornata piena di distrazioni, ha il potere di riportarti a ciò che in verità più conta, all'essenza della vita, al cuore. Le poesie che seguono mi hanno emozionato molto. In coda trovate una piccola nota biografica e i dettagli all'acquisto del libro. Cari saluti, Lady Margot 1 Correvo sul tapis roulant della vita, verso la meta verso la metà di me. Il tempo dell’anima batte al ritmo delle cicale, la vita è di notte non è per tutti quanti. La vita è per chi balla sulla lava pur sapendo che scotta. La vita è per chi ama le stelle e sa che non cadranno. 3 Quanti anni per sentirsi parte, parte del mondo parte degli altri. Quante forze per valere qualcosa, cosa hai ottenuto cosa hai cambiato. Ci sei tu, piccola creatura su questa scura terra: illumina il cielo con la vita che ti resta. 6. Scrivevo in rosa il senso dell’essere su righe candide di quaderni a sirena. Sono donna bambina creatura. Credi ai miei versi sono rare tessere di verità, madide di gioia e di pena. 24 Lo guardo con i tuoi occhi il sole morente per regalarti l’ultima luce di una vita esaurita che trita i tuoi sogni in un sonno senza una nuova mattina. L’ultimo raggio ti dono, caldo di giugno, rosso di fuoco, freddo di addio. Tramonti anche tu ma non nel ricordo che stringe il tuo volto in mani mortali scivoli via e per te spero ci sia luce, spero ci sia un sole. Scheda Libro Il libro è disponibile sul sito dell'editore e presso i principali rivenditori online, come Amazon. Nota biografica Alessia Pizzi è nata a Roma nel 1988. Si è laureata in Filologia, Letterature e Storia dell’antichità presso l’Università Roma Tre con una tesi sulle voci femminili di età ellenistica sviluppata a Oxford. Dal 2014 lavora come esperta di Digital Marketing presso agenzie pubblicitarie e società di consulenza. Giornalista pubblicista dal 2016, ha diretto per sette anni il sito Culturamente.it, da lei fondato. Nel 2020 ha pubblicato con FusibiliaLibri “Qualcuno si ricorderà di noi”, un corto teatrale in cui Google risveglia le poetesse dimenticate dalla storia con l’aiuto di Saffo. Da questo libro trae ispirazione il suo ultimo progetto online, Poetessedonne.it.